RITIRO DEL NUOVO ANNO 2024/25

“LA CONOSCENZA CHE LIBERA 

Narishvara yoga, meditazione e filosofia buddhista

La filosofia indiana non è mai stata una speculazione fine a se stessa: si è preoccupata, sin dal principio, di definire le caratteristiche essenziali della “condizione umana” e, in particolare, di comprendere la vera causa della sofferenza esistenziale, per liberare l’uomo dal suo giogo. I vari darśana (“visioni del mondo”) indiani la identificano tipicamente nell’ignoranza, ossia nell’incapacità di “vedere come le cose stanno davvero” (avidyā). Di conseguenza, il rimedio che esse offrono consiste in un percorso di ricerca della conoscenza(vidyā) o “saggezza” (prajña). Ciò vale tanto per il “Nobile Ottuplice Sentiero” proposto dal Buddha, quanto per lo “yoga”, ossia il “viatico” ad otto rami elaborato da Patañjali negli Yogasūtra. Oltre a precetti di carattere etico, in entrambe le “vie” giocano un ruolo fondamentale le pratiche meditative, la cui finalità ultima è proprio quella di portare il praticante alla conoscenza della realtà, la sola che possa liberarlo dalla sofferenza.

Scopo specifico di questo ritiro è quello di esplorare, sia da un punto di vista esperienziale che teoretico, il valore conoscitivo, eudemonico e liberatorio delle pratiche contemplative, in particolare di quelle buddhiste, collocandole all’interno della cornice filosofica in cui esse trovano senso, ed evidenziandone gli stretti rapporti che intrattengono con la millenaria tradizione dello yoga, in particolare con quello “classico” di Patañjali.

Inizieremo lavorando sul corpo e sul respiro attraverso la pratica degli āsana (posture dello hahayoga) in modo da entrare in contatto con la nostra parte più grossolana, sciogliere le tensioni muscolari, migliorare la postura e la respirazione, ossigenare i tessuti e rimettere in moto l’energia stagnante, ripristinando lo stato fisico naturale di energia e rilassamento.

Praticheremo il prāāyāma (disciplina del respiro) per distendere e calmare la mente. Continueremo con lo yoga nidra, lavorando al livello del subconscio, per favorire un rilassamento psicofisico profondo, e con altre tecniche del pratyāhāra (ritrazione dei sensi) e del dhāranā (concentrazione), per avventurarci nell’esplorazione del “mondo interiore”.

Studieremo la filosofia buddhista (origini storiche, metafisica, soteriologia, ontologia, etica) e praticheremo due delle più importanti tipologie della meditazione buddhista: 1) śamatha, la meditazione del “calmo dimorare”, volta a sviluppare concentrazione, presenza e serenità; 2) vipaśyanāla meditazione della “visione profonda”, atta a realizzare in prima persona l’impermanenza (anicca) di tutto ciò che esiste e la mancanza di esistenza intrinseca del sé (anattā).

Il valore epistemologico della meditazione buddhista e il suo ruolo per un’autentica “scienza della coscienza”, verranno approfonditi nella presentazione del libro di Francesco Camerlingo Il telescopio del Buddha. La meditazione come strumento epistemologico, Mimesis, Milano 2024.

Allo studio e alla pratica alterneremo una camminata meditativa nella natura e momenti di relax, condivisione e festa. Celebreremo il passaggio al Nuovo Anno in cerchio con la musica e i kirtan (canti), un falò e la pratica del “lasciar andare”, e con un classico brindisi.

Concluderemo il ritiro con la pratica della meditazione mettā, per lasciarci con una mente di “benevolenza” e di “gentilezza amorevole” nei confronti di tutti gli esseri senzienti.

GIORNATA TIPO

7.15 Lezione di Narishvara yoga (āsanaprāāyāmapratyāhāra).

9.30 Colazione

11.00 Teoria – Introduzione alla filosofia buddhista

12.00 Meditazione seduta

13.00 Pranzo

16.00 Teoria – Introduzione alla filosofia/meditazione buddhista

17.00 Meditazione seduta

18.00 Lezione di Narishvara yoga (āsana e yoga nidra)

20.30 Cena

INSEGNANTI

Rritu Chauhaan, insegnante indiana di Narishvara Yoga – āsana (posture), prānāyāma (regolazione del respiro), kriyā (tecniche di purificazione), dhāranā (concentrazione), dhyāna (meditazione), yoga nidrā(rilassamento profondo guidato), mantra (ripetizione di parole o suoni) e svādhyayā (studio del sé) – formatasi in India nella tradizione Śivananda e Satyananda e Kaivalyadhama.

Francesco Camerlingo, laureato in Filosofia Teoretica (Università di Firenze), studioso di filosofia interculturale, esistenzialismo, fenomenologia, yoga, buddhismo e meditazione, con un Master in “Neuroscienze, mindfulness e pratiche contemplative” (Università di Pisa e ILTK di Pomaia), istruttore di protocolli basati sulla mindfulness e sulle pratiche contemplative di matrice buddhista.

Informazioni e iscrizioni

Per ricevere il programma completo e per conoscere costi e modalità di prenotazione:

info@yogasophia.org