Inner workshop – Intensive meditation retreat

MINDFUL MOVEMENTS

Dai movimenti esterni pieni di “presenza mentale” dei seminari estivi ad una Mente piena di movimenti interni del seminario invernale.

Oggi è di moda la “Mindfulness”  presenza mentale. Altri praticano invece la meditazione trascendentale o quella Vipassana ma nessuno di essi differenzia tra consapevolezza, intenzione ed attenzione ne da dove questa “presenza” debba  essere generata ne di come usare il corpo per trovare questa “mente” ne come la mente conduca il corpo in modo presente. Ci troviamo sempre di fronte a frammenti di un insegnamento sconosciuto e adattato alle esigenze correnti di equilibrio, pace o benessere. E’ come usare la Ferrari per andare a fare la spesa. Come diceva un mio maestro, solo chi riesce a vedere l’insegnamento in un fiore è pronto per la meditazione. Altri dicono che prima di meditare bisogna aver portato a termine altri compiti come l’unione di movimento-respiro- struttura (prasara-pranayama-asana) sul piano fisico o yama niyama sul piano psico-emozionale e sociale passando poi per “pratyahara” la propriocezione interna profonda senza però dirvi COME questa si attivi o con quali “sensori” è possibile metterla in moto. Ancora più critico è il fatto  che si da tutto a tutti senza mai prendere in considerazione dove sulla mappa si trovi il praticante. Sempre citando un mio maestro:
Dare la tecnica giusta alla persona sbagliata produrrà un risultato sbagliato.
Spesso si parte dall’università quando non si sa ancora ne leggere ne scrivere……..l’ego ha le sue ragioni e giustificazioni. Materialismo spirituale. Fino a  che una persona non sia diventata un individuo – cioè qualcosa di unico  e non separabile-, riuscendo ad integrare movimento-respiro-struttura sul piano fisico; percezione-sensazione-sentimento sul piano emozionale e consapevolezze-attenzione-intenzione sul piano mentale (3 in 1, San yi in cinese), qualsiasi pratica voi fate andrà a potenziare proprio ciò che dovrebbe essere eliminato cioè l’ego alias l’ideale dell’io che proietta il suo film sul mondo, la Creazione, karma, rinascite, guarigioni spirituali…quando l’ essenziale proprio a causa di questo “occhiale”, resta invisibile agli occhi. Per vedere bisogna togliersi i filtri, l’occhiale. Di questo parla la meditazione Vipassana che appunto significa “Chiara Visione”. Si dice che questa pratica fu l’unica meditazione che il Buddha passò agli allievi, ma essa esisteva già nei testi Vedici molto prima. Lui la ripropose. Ciò che spesso viene omesso di dire è che essa fu data a delle persone aventi già un certo livello di sviluppo interiore abitanti nell’area del Laddakh, così come riportato nel Sattipathana Sutra.
Comunque nei suoi passaggi iniziali è accessibile a tutti e serve per VEDERE quanto noi non siamo padroni del nostro corpo-mente. Ci fa aprire gli occhi sul vero “qui ed ora”  del nostro raggiunto livello spirituale cosi che si possa confrontarlo con ciò che pensiamo di aver raggiunto. Ma essa è un mezzo che andrebbe utilizzato insieme ad altri mezzi….cosa che attualmente non viene fatta per molte delle cosiddette pratiche spirituali. Per esempio lo Yoga… a pagina 29 del libroYoga Makaranta, Sri, Krishnamacharya, scrive:  esistono solo 3 tipi di altre pratiche fisiche che danno la stessa forza alle articolazione e vasi sanguigni  e sono : yogabhyasa, karani sadhana (lotta indiana e combattimento con uso di armi) e tiro con l’arco. Non capisco perché al giorno d’oggi i praticanti di yoga non allenano più l’abilità in queste arti, soprattutto il tiro con l’arco.

Tutti hanno iniziato a dividere ciò che un tempo era unito in tanti frammenti di insegnamenti sconnessi, finendo per competere con gli altri. Senza un lavoro a 360° non si potrà mai ottenere i sottili benefici  di potenziamento della mente ed equilibrio nel corpo! Cito ancora (casomai non bastasse) le Manduka Upanishad: Nayam atma balahinena labhyah, cioè:  Chi non ha forza non può raggiungere il Sé, e, Shariramandyam  khalu dharma Sadhanam: il primo dovere è quello di prendersi cura del corpo, che serve per vivere una vita spirituale. Sempre citando un mio “maestro”:
in realtà non esistono segreti, è che le cose sono troppo piccole per essere viste da occhi comuni.
Vedere è ciò che dobbiamo ri-imparare. Per farlo bisogno iniziare a togliere, levare  condizionamento su condizionamento. Via maestri, insegnamenti, letture di testi non scritti per il nostro tipo di cervello, idee su percorsi, mete, realizzazioni etc….tutto è qui ed ora…ma riuscite a vederlo???
Ecco cosa dovrebbe darvi la meditazione Vipassana. Ed è una pratica per “principianti” che se praticata per tutta una vita sconnessa da tutto il resto, non vi porterà ad andare oltre quel cuscino su cui siete seduti tutte le mattine….
Il cammino si fa camminando.

Per la prima volta dopo ben 15 anni ripropongo uno studio intensivo della meditazione. Con intensivo intendo che saranno molte le ore di meditazione eseguite in un giorno con inizio alle ore 5.00. Vi verranno dati verbalmente e per iscritto i supporti teorici che vi appoggeranno nella vostra osservazione del “me stesso”. Il corpo dovrà essere mantenuto, fermo, con una struttura comoda ma presente.  Normalmente la pratica viene condotta per 10 giorni senza poter parlare, scrivere, fare altre pratiche e mangiando una sola volta al giorno. Tutto ciò, per mettervi di fronte alla vostra meccanicità e dipendenza da essa. Vi viene  tolta ogni via di fuga. Dovete stare fermi di fronte a voi stessi e…VEDERVI.  Quindi a partire dalla prima meditazione del venerdì inizia la pratica del silenzio che andrà tenuta fino alla colazione della domenica. Cellulari vanno disattivati. Non si può scrivere, disegnare, leggere o fare qualsiasi altra attività che vi permetta di restare nella vostra zona di confort.
Oltre a ciò faremo le seguenti pratiche:
1) Mobilità articolare.
2) Chandra yoga, lo yoga dei movimenti spinali e mobilizzazioni neurali.
3) Pranayama sequenza di base completa.


PROGRAMMA

Inizio giovedi sera: 18.00- 19.30 mobilità + pranayama. Dopo cena verranno date le prime istruzione per la meditazione Vi- passana.
Venerdì:
5.00 – 6.00: prima sessione di meditazione 6.10 – 7.10: seconda sessione
7.15 – 8.00: pranayama.
9.30: istruzioni per la meditazione:
10 – 11: Mobilità articolare + chandra yoga 11 – 12: meditazione
12 – 13: meditazione
14.30: istruzioni:
15 – 19 3 ore di meditazione.
21.00: istruzioni.
Sabato:
5.00 – 6.00 meditazione;
6.10 – 7.10 meditazione poi pranayama. 9.30 istruzioni;
segue stesso programma del venerdi.
Domenica:
5.00 – 700, 2 sedute di meditazione di un ora ciascuna, segue pranayama.
9.00 – 12.00: 3 ore di meditazione segue chandra yoga chiusura del seminario 12.30 ca.

Meditazione totale ore: 20 ore circa. Istruzioni verbali: 5 ore.
Altro: 6-8 ore.
Totale ore lavoro pratico su se stessi:
33 ore : 3 giornate = 11 ore al giorno di pratica!

 

Chi è padrone del proprio corpo possiede la propria men- te; Chi possiede la mente è padrone del proprio corpo. (Buddha).

Docente

Tiziano Grandi

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